Un cantiere a quasi 1.500 metri di altitudine.Qui, sopra il Lago dei Quattro Cantoni, sta nascendo un nuovo caseificio alpino. Oswald Schnüriger, contadino dimontagna, è un tipo di poche parole e poco avvezzo a manifestare le proprie emozioni. Ma quando lo incontriamo presso il caseificio Rigi First in una piovosa giornata primaverile, con gli occhi lucidi ci dice: «Traquattordici giorni in questo luogo si farà il formaggio per la prima volta e potrà assistervi anche chi è qui in vacanza. È l’iniziodi una nuova era».
L’incontro risale alla fine di maggio. Nel frattempo, Schnüriger e altre nove piccole aziende alpine non consegnano più il lorolatte a un impianto di lavorazione in pianura. «È troppo buono e troppo prezioso», afferma Basil Imlig, casaro all’alpe del Rigi.«Qui in quota, le mucche stanno sempre all’aperto. Al pascolo brucano erbe e fioriche nel fondovalle si trovano solo nei giardini. Produrre formaggio con un latte delgenere è semplicemente fantastico».
Il Rigi senza pascoli?
Il progetto di questo caseificio alpino ènato sette anni fa. «Non ci andava più distare a guardare come il nostro ottimo lattecon valore aggiunto finiva a fondovalle», spiega Schnüriger. «Ognuno di noi ha un suo piccolo alpeggio, ma lavorare ciascuno per conto proprio non è redditizio». Cosìle varie famiglie contadine hanno deciso di unire le forze. Hanno fondato il caseificio Alpkäserei Rigi First AG di cui Schnürigerè stato nominato presidente, e si sono messe a fare piani e calcoli dettagliati. «Non volevamo produrre solo formaggio d’alpe, ma anche altre specialità, come prodotti a pasta molle, il Mutschli – un formaggioa pasta semidura – e il formaggiodi capra». Si tratta di un progetto pensato anche per le prossime generazioni che dovranno gestire questi spazi agricoli e per ilfuturo turistico di tutta la regione. «Se nonsi fa niente, l’economia alpestre rischia dinon farcela. E un Rigi senza pascoli di montagnae senza mucche è qualcosa che nonvogliamo neanche immaginare».
Il sostegno della clientela Coop
Ma nonostante i piani e i calcoli, l’attivitànon sembrava essere sostenibile. «Allora abbiamo provato a rivolgerci al Padrinato Coop per le regioni di montagna. Siamo andati a Basilea con il cuore in gola, abbiamo presentato i nostri progetti e abbiamo aspettato». Alla fine la decisioneè arrivata: il Padrinato Coop ha detto che avrebbe appoggiato i progetti. Anche l’azionedel 1° Agosto di quest’anno è dedicata all’alpe Rigi First: una parte del ricavato della vendita dei panini e delle salsicce della festa nazionale sarà destinata direttamente ai contadini di montagna svizzeri. Dopo tante difficoltà, con queste eccellentinotizie i contadini del Rigi hanno finalmente potuto tirare un grande sospiro disollievo e realizzare un sogno. Entro la fine dell’estate Basil Imlig produrrà circa 30 tonnellate di formaggio d’alpe e formaggi speciali che verranno riposti nel nuovo magazzino. Durante l’inverno porterà lamerce a valle con una slitta di legno. E mentre i due agricoltori ci parlano del futuro, si apre uno squarcio di cielo da cuifa capolino il sole, e la cima del Rigi comincia a emergere dalla nebbia. La giornata trascorsa al nuovo alpe Rigi First non poteva concludersi con un simbolo di speranza migliore.
Testo Franz Bamert Foto Heiner H. Schmitt Cooperazione 29/2025